Lo spettacolare Festival delle Luci di Cluj
La magia del Natale nel cuore della Transilvania
Gli organizzatori del festival annunciano l’inizio della 5a edizione del Lights On a Cluj-Napoca.
Dieci installazioni artistiche e un padiglione espositivo trasporteranno i visitatori in mondi che racconteranno storie speciali attraverso la luce. Museum of The Moon, Diva e Butterflies Cluster sono solo alcune delle opere che fanno da contorno al mercatino di Natale di Cluj, in Romania, nell’ambito di un progetto espositivo assolutamente anticonformista.
Il festival comprende 10 installazioni realizzate da artisti internazionali provenienti da Gran Bretagna, Polonia, Francia, Olanda e Romania. Il tema generale dell’edizione è Intersection, che il pubblico scoprirà e vivrà in modo diverso fino al 27 novembre in diverse zone di Cluj-Napoca.
Il viaggio della luce inizia al parco Iulius, dove il pubblico può esplorare quattro opere d’arte: Stringed, la creazione dell’olandese Gijs van Bon, una spettacolare installazione lunga 20 metri, ci spinge a guardare fili di luce che acquistano significato e diventano ispirazione attraverso i messaggi esposti.
Balloomi con i suoi 85 palloncini che ci portano in una terra di gioia e miracoli, Aqua Olimpia genera emozioni a metà strada tra reale e fantastico con un’installazione in cui gli spettatori possono creare onde con i propri movimenti…. E poi c’è il Butterflies Cluster che crea magia con 1.600 farfalle realizzate a mano con una speciale resina, che si trasformano di notte e prendono vita sotto la luce ultravioletta.
Dal parco ci dirigiamo verso l’area The Office. Qui ripercorriamo in[visible], il lavoro del rumeno Daniel Popescu, direttore artistico di Lights On Romania, ispirato al successo degli anni ’90 The Matrix, reinterpretato sotto forma di un interrogatorio sulla propria identità in relazione al mondo intorno. Anche qui troviamo il Museum of the Moon, la famosa luna dell’artista Luke Jerram, che avvicina al pubblico un simbolo potente e una fonte di ispirazione per tutta l’umanità.
A pochi passi, nel Record Parc, è esposta Diva, la creazione del francese Thomas Voillaume, un’altra originale opera scultorea.
L’ingresso dell’hotel Hampton by Hilton ospita il lavoro dell’artista Cristina Toadere, che ha unito luce e tessuto per un effetto molto speciale.
L’installazione espositiva 10×10 in Bulevardul Eroilor racconta la storia dell’installazione “MI-E DOR DE TINE” da un lato, e dall’altro svela al pubblico la storia dei dispositivi di illuminazione utilizzati dalle persone nel passato.
Il Museo di storia nazionale della Transilvania è per la prima volta nell’elenco dei luoghi in cui arriva il festival Lights On. I curiosi potranno qui ammirare l’installazione di Teodor Buruian, L’uomo nel mondo e il mondo nell’uomo, un’opera che sviluppa il rapporto tra le persone e l’ambiente, attraverso forme che favoriscono l’introspezione.
Il tour di Lights On Romania si conclude sul Ponte Elisabetta, con un opera, ȘI MIE, che richiama il concetto di “nostalgia” e si ricollega a alla precedente “MI-E DOR DE TINE” (“Mi manchi”/ “mi manca” (il momento, un periodo, un modo di essere, una persona, una sensazione) – “Anche” a me in rumeno).
IL Giro Light On Romania finisce sul ponte Elisabeta, là dove, la storia del “mancato” della “mancanza di qualcuno, qualcosa” – che l’abbiamo risentita tutti negli ultimi anni come una tempesta di emozioni più o meno forti in tutto il mondo – è portata lontano dalla frase… „ȘI MIE” che è in un luogo specifico della città, luogo dove le persone andavano a richiamare le persone mancate, le persone che non eranno vicine loro nei momenti difficili “MI-E DOR DE TINE”.
Con lo slogan “La luce è più che energia”, l’edizione di quest’inverno presenterà, in modo estremamente aperto e onesto, il consumo energetico di ogni installazione luminosa, in modo che il pubblico comprenda che è in grado di contribuire attivamente al risparmio di energia elettrica, un argomento molto dibattuto in questo momento.
Tutti gli impianti hanno un consumo cumulato di 3,5 kWh, l’equivalente di una casa con due adulti e due bambini che svolgono attività quotidiane (dal gioco al PC alle faccende domestiche). Più famiglie visiteranno il festival, minore sarà il consumo di luce nelle case rimaste vuote e più energia sarà risparmiata a livello di comunità.
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